La fioritura dei Crocus di Campo Imperatore è tra le cose più suggestive da vedere in Abruzzo, il tiepido sole primaverile timidamente scioglie le nevi invernali e, la terra umida dà la forza a piccoli semi di fare la loro evoluzione e diventare splendidi fiori. In questo articolo ti suggeriamo uno degli imperdibili spettacoli naturali da godere almeno una volta nella vita nella nostra regione.
Campo Imperatore è l’altopiano abruzzese posto ai piedi del Corno Grande, in un angolo indomito del Parco Nazionale del Gran Sasso, circondato da maestose cime che si alternano a curve sinuose, pendii minori e pianure alluvionali, il paesaggio è eterogeneo ma perfettamente equilibrato tanto da essere paragonato a un dipinto. L’atmosfera onirica che si respira in questa sterminata prateria appenninica, battuta negli anni dagli zoccoli delle mandrie di bovini e ovini e dai piedi stanchi dei pastori durante la Transumanza, è unica. È un gigante silenzioso posto ad un’altitudine che va dai 1500 ai 1900 metri, si estende per circa 20 km di lunghezza, abbracciato dalle cime più alte d’Abruzzo, fu paragonato dal noto alpinista Fosco Maraini al Plateau tibetano tanto da essere chiamato anche Piccolo Tibet.
Il nostro consiglio
L’impatto scenico con l’altopiano è stupefacente e noi di YourPlace Abruzzo ti consigliamo di partire da Santo Stefano di Sessanio e percorre il belvedere che unisce il borgo al rifugio Racollo, dopo una serie di curve ti apparirà un meraviglioso spettacolo naturale: la fioritura del Crocus. Il Crocus è un fiore selvatico che appartiene alla famiglia Iridaceae dal caratteristico colore viola che dipinge l’altopiano al primo sciogliersi della neve nei mesi primaverili di marzo e aprile. La piana è raggiungibile sia in macchina o, ancora meglio a piedi, dal rifugio sono circa 6 km e, poi al ritorno potete contare su un gustoso ristoro magari a base di arrosticini, proprio al Rifugio.
Forte e gentile
Il fiore, decantato nell’Iliade di Omero e nel Cantico dei cantici, è il simbolo dell’amore impossibile e del desiderio in quanto simboleggia il legame d’amore tra la ninfa Smilax e il giovane Krokos. Gli dei dell’Olimpo, dopo la morte del giovane, ostacolato da Ermes nella sua storia, impietosirono e decisero di trasformare la ninfa in salsapariglia e il giovane in croco così che i due potessero vivere l’uno accanto all’altra per sempre. .
Esso è anche simbolo di forza e resilienza dopo i rigidi inverni abruzzesi. Costituito da foglie sottilissime che a malapena si distinguono tra i fili d’erba, bassi e con fiori sproporzionalmente grandi e dal viola vivace, attira gli insetti impollinatori che compiono l’intero ciclo vegetativo in tempi molto rapidi: fioriscono quando la neve non si è ancora sciolta completamente e nel giro di pochi mesi scompaiono di nuovo.
Il colore lilla dei fiori ricorda molto quello dello zafferano, oro giallo d’Abruzzo, tanto da essere denominati anche zafferano selvatico o falso zafferano ma non è commestibile
La vista di questa prateria ricolma di una miriade di fiori con le sfumature del lilla e del viola contrasta con il bianco delle montagne intorno ancora ricolme di neve, quasi a segnalare l’imminente arrivo della primavera che prende il posto del lungo e freddo inverno.
Campo Imperatore: set cinematografico
Sull’altopiano sono stati girati numerosi film come il Deserto dei tartari, tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati e Lo chiamavano trinità con Bud Spencer e Terence Hill, inoltre in posizione dominante sorgono i ruderi del Monastero di Santa Maria del Monte sulla sommità di una piccola montagna da cui è possibile godere di una vista spettacolare tutta intorno.
Campo Imperatore è un posto unico e di selvaggia bellezza, immerso in uno dei parchi nazionali più importanti, attraversato da numerosi mammiferi come camosci appenninici, cervi, lupi e caprioli, è il luogo perfetto dove trascorrere un weekend primaverile all’insegna del relax e della buona area di montagna.
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